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Obbligo del BIM negli Appalti Pubblici

Una delle novità più rilevanti riguarda l’obbligo di utilizzo del BIM negli appalti pubblici. A partire dal 1° gennaio 2025, le stazioni appaltanti e gli enti concedenti dovranno adottare metodi e strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni per la progettazione e la realizzazione di opere di nuova costruzione e per interventi su costruzioni esistenti. La soglia per l’obbligatorietà è stata elevata: si applicherà ai lavori con un costo presunto superiore a 2 milioni di euro, rispetto al precedente limite di 1 milione di euro.

Per gli interventi su edifici di interesse culturale, l’obbligo del BIM scatterà per lavori di importo superiore alla soglia comunitaria, attualmente fissata a 5.538.000 euro.

Semplificazioni e Certificazioni

Il decreto introduce anche disposizioni per semplificare l’alimentazione del fascicolo virtuale degli operatori economici e chiarisce le regole sulla certificazione delle piattaforme utilizzate dalle stazioni appaltanti per collegarsi alla Banca dati dell’ANAC. Queste misure mirano a facilitare l’adozione del BIM e a promuovere una maggiore digitalizzazione nel settore dei contratti pubblici.

Criticità e Divari Digitali

Nonostante l’imminente obbligatorietà, permangono preoccupazioni riguardo alla preparazione del settore alla transizione digitale. Sono stati segnalati divari digitali e resistenze che potrebbero ostacolare l’implementazione efficace del BIM, sollevando dubbi sulla reale capacità delle stazioni appaltanti e degli operatori economici di adeguarsi alle nuove disposizioni entro la scadenza prevista.

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